A mio giudizio lo stato dell’ Australia occidentale (WA) rappresenta la parte più bella e allo stesso tempo quella più trascurata da parte dei turisti che preferiscono recarsi a Sydney o Melbourne.
Perth, la capitale del WA, con i suoi 1.600.000 abitanti si estende tra i fiumi Swan e Canning e si affaccia sull’oceano indiano. A mio parere Perth è si una bella città ma non la giudicherei assolutamente come motivo per andare a visitare il Western Australia. Se è una citta quello che volete vedere, allora andate a Melbourne oppure Sydney. Ma se è la vera Australia dalla terra rossa accostata a lunghe e deserte spiaggie…beh allora nolleggiate o comprate (visti i prezzi così accessibili) una macchina o ancora meglio un Van e…il viaggio verso il North Territory inizia e non ne rimarrete delusi.
Anche io, dopo un lungo periodo passato a lavorare in un ristorante a Fremantle (stupenda località a 20 km da Perth di cui vi parlerò poi), ho deciso di intraprendere questo viaggio verso Darwin di cui me ne avevano tanto parlato. Così, attraverso il sito www.gumtree.com.au e un paio di avvisi appesi sulle pareti degli ostelli, ho trovato i miei 4 compagni di viaggio. Abbiamo organizzato tutto giusto un giorno prima, senza esserci nemmeno incontrati tutti. Ma in Australia ci si fida di tutti e non esistono problemi. Ed infatti il gruppo era perfetto. Un italiano (Paolo), un Inglese (Ben) una inglese (Bahvna), una braziliana (Mari) e, infine, un’altra italiana che sarei io. Ovviamente abbiamo dovuto conoscerci e non sempre è stato tutto facile..ma quando mai stare quasi un mese, 24 ore su 24,facendo tutto assieme e dormendo tutti stretti nello stesso Van?
1° giorno: la partenza ed il deserto dei pinnacoli. Una mattina soleggiata scandisce il momento della partenza e dell’incontro con i miei compagni di viaggio. Un po’ emozionata mi dirigo verso il centro nolleggio van della Wickedcamper, (http://www.wickedcampers.com/) compagnia grazie alla quale è possibile il nolleggio di un economico, urban style van. Una volta svolti i vari pagamenti ecco il nostro Gibson George (così battezzato da una canzone che cantavamo ripetutamente). Certo non stiamo parlando di un van di lusso. Ci sono tre posti davanti, un ampio spazio in mezzo e due posti dietro. Un bagagliaio contenente un lavandino e uno scaffale per il cibo. Un fornelletto elettrico e un box frigorifero. Ma a noi Gibson George piace un sacco! Così la brasiliana prende il comando e guida verso il primo centro commerciale in cui carichiamo e riempiamo il nostro mezzo di beni come pasta, fagioli, sugo, tonno, un vasetto di marmellata e burro d’arachidi, caffè, latte a lunga conservazione, pane bianco, un sacchetto di mele. Credo proprio che questi alimenti abbiano costituito da soli il 90 percento dei nostri pasti in un mese. Ovviamente non ci si può inoltrare nel deserto australiano carichi di lattuga e pesce fresco! L’acquisto delle bevande costituisce uno dei momenti essenziali nel capire il genere di persone che si ha di fronte. La brasiliana e l’inglese vogliono comprare 4 Casse di birra. Io ed i restanti ci guardiamo un po’ sconcertati. Alla fine, con un po’ di peso in più, Gibson George prosegue il suo cammino. 100 euro a testa da mettere come fondo cassa per le prime spese, qualche chicchiera senza imbarazzo e siamo alla prima tappa. Il deserto dei pinnacoli.
Nel mezzo della poca vegetazione arida si trova questo particolarissimo deserto costituito da una distesa di sabbia sulla quale spuntano innumerevoli pilastri calcarei dalle forme più svariate e con altezze che possono raggiungere anche i cinque metri. La sua visione al tramonto ci lascia affascinati e stupiti. La scienza non riesce a spiegare il perchè di queste formazioni rocciose nel bel mezzo del deserto. Contenti guidiamo fino al paese più vicino, troviamo un luogo appartato e ci fermiamo. è ora di cena! così Paolo ed io, da bravi italiani, cuciniamo quella che sarà storica come la peggior pasta cucinata da due italiani. O forse l’invenzione, già precedentemente sperimentata dagli inglesi, come la pasta puree! deliziosa! soprattutto quando l’alternativa è costituita da fagioli! D’altronde con il fronelletto fornitoci dal Wicked fucking camper van centre non è facile. Nel momento della nostra cena veniamo a conoscenza di questo back packer vicino di van, italiano anch’esso e solitario. Simpatico ma troppo solitario. Non viaggerei, io, da sola nel deserto. Ma questa sono io..so..dove ero rimasta? ah si. Cena e letto time. E che letto. Ma tutti insieme ci accoccoliamo sul materasso disteso all’interno del van in una composizione assai complicata ed instabile. Vietato muoversi e soprattutto russare, vero Paolo???